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dal nostro incontro a Terre de Haut nel 1995 (Les Saintes/ Caraibi francese), ogni giorno è trascorso, a immaginare, progettare, assemblare, tagliare, scrutare l’orizzonte reale o immaginario, zizzagare, lavare, intrecciare, immagazzinare, disturbare, scambiare, giocare, cercare, traslocare, eliminare, martellare, disegnare, incontrare, raccontare con delle forme dolce fatte di vele vissute (borse o giardini “dittei”) o con delle fibre naturale e innovative: qualche leggeri pezzi d’abbigliamento o stole e plaid autunnali.


laboratorio nomade e responsabile
Qui la testa non è al largo.
Che sia quello che alcuni di voi hanno conosciuto a St.Malo (1997), Marie-Galante (1998), Pietrasanta (2001), Porspoder (2006) o Brest (2008), ora a Carrara, il laboratorio di Relations de voyages, è come tanti laboratori di artigiani, uno spazio un pò confuso, misterioso, dove si entra facendo attenzione a …. dove “si mettono i piedi”, pronti a scoprire un utensile strano, uno scarabocchio su una sagoma, l’inizio di un bozzetto abbandonato fra due pile di vecchie vele o di rotoli di corde di cotone.
È soprattutto un laboratorio che mira all’impatto zero sull’ambiente: avendo cura di non inquinarlo (il nostro e quello del futuro cliente), creando i manici delle borse con materiali naturali (cotone, cellulosa) e pelle nabuk da esuberi di magazzino delle concerie, riciclando e trasformando nello spirito del movimento Dada solo applicazioni autentiche (cf. Ultralight Dada), producendo le nostre etichette con ritagli di tessuto al fine di generare il minor spreco possibile, usando dei prodotti naturali per il lavaggio e la serigrafia del logo.
Il concetto dell’ azienda a bordo della quale viviamo risponde al “modello aperto” dell’Artigianato o il piacere di Fare: quello che apre sull’immaginazione, si basa sulle conoscenze, le tradizioni, un senso di adattamento: quello che si prolunga dal piacere di Incontrare.
Quindi i nostri obbiettivi sono i seguenti:
Creare un oggetto in armonia con il materiale tecnologico e poetico che sono le vele vissute, perché nasconde fra le fibre qualche segreto ? Creare, nel rispetto della tradizione marinara del riciclo, un tempo necessità per i marinai, oggi principio attivo -a terra- del nostro nuovo modo di vita del’Antropocene e dove i modelli con i nodi marinari possono evocare una pagina della Storia della navigazione a vela. Creare per giocare e viaggiare nel tempo (cf. il Backgammon-Nard persiano, pezzo d’un grand hunier volant).
Fare noi stessi, per il piacere di padroneggiare un materiale imperfetto senza snaturarlo o nasconderlo, ma sforzandosi di valorizzarlo ; controllare il tempo dedicato alla creatività realizzando pezzi unici o piccole serie, controllare lo stock di vele per rinnovarlo con calma.
Proporre un accessorio o un oggetto di qualità che ci darà piacere a portarlo, ad offrirlo e a conservarlo.
nuovi complici
Ben concreti, creati per condividere la Curiosità verso nuovi materiali virtuosi e la loro adozione nel quotidiano, i nostri nuovi complici di origine vegetale e l’inverno animale “lana mulesing free”, escono dall’atelier come stole di soia, i plaid di canapa e sorona (fibre innovative) o i leggeri pezzi d’abbigliamento “Archi/pelle” di ortica, lino o loto.
Resistente e lavabile, la polpa di cellulosa, un altro materiale innovativo che sostituisce la pelle o il sintetico: ecco le shopping a spalla, le pochette-quaderni e taccuini con illustrazioni botaniche per raccogliere appunti, disegni, iPhone , le pochette cucite mano.


Questi nuovi oggetti ci hanno aperto lucernari verso nuove materie, saperi, storie, esperienze e persone.
E’ nostro piacere condividerli con voi nella Boutique del centro storico di Carrara o nello shop del sito.